di Francesco Carlà

99 Bidoni

del 25/12/2006
di Francesco Carlà

Carissimi Fwiani,

Scrivevo questa newslettera verso la fine del 2005.
Tratta il tema annoso e delicato del risparmio gestito
in Italia e nel mondo. E contiene il contributo di un
Fwiano che mi sembra ancora molto interessante.

Buona lettura e buon Natale a tutti.

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L'industria della finanza ha un problema strutturale:
Guadagna anche se il 'risparmiatore gestito' perde.

Le commissioni e le altre spese che trattiene sugli
investimenti delle persone, penalizzano molto i rendimenti
e alla fine pesano sui risultati. Fino all'ottanta per
cento dei profitti (quando ci sono) si involano cosi'
secondo gli studi di Mediobanca.

A breve a medio e a lungo termine.

Se ne sono accorti in tantissimi in questi anni di vacche
molto magre e gli investitori hanno capito che e'
molto meglio fare da soli, magari facendosi aiutare da
un sito indipendente come FinanzaWorld e dai suoi
Premium e da broker economici che si limitano a
comprare e vendere con basse commissioni e senza
mettere becco sulle operazioni.

Ecco cosa ne pensa un Fwiano scottato negli anni passati.

-Antonio Loborgo

Egr. Prof. Carla',

La seguo da diversi anni e cerco di mettere in pratica
il suo metodo (sono iscritto a InvestitoreIntelligente),
ma ho dei precedenti . Nel senso che avevo gia' impiegato
alcuni soldini da qualche parte.

E' la prima volta che Le scrivo, e lo faccio perche'
vedendo le risposte che da' nella newsletter, le
trovo sempre contraddistinte da un logico e coerente
buonsenso.

Leggo spesso "Il Mondo" e in particolare mi ha colpito
il titolo di copertina del 14 ottobre "99BIDONI"
riferendosi ad una lista di 99 UnitLinked con perdite
del capitale che negli ultimi 5 anni arrivano fino al 93%.

La sorpresa a me sgradita e' stata di trovare nella lista ben 4
su 6 fondi da me utilizzati per i miei modesti investimenti.
Il principio d'investimento era stato: affidare un capitale
(per quanto modesto) annuo con un orizzonte temporale lungo,
+ di 10 anni, quindi esclusivamente azionario a dei
'professionisti' dell'investimento.

A cinque anni l'impressione e' che delle performance
con i soldi dei clienti/risparmiatori/investitori non
importa niente a nessuno, tanto la fee annuale comunque
la prendono lo stesso.

O sbaglio ?

Ora, la stessa grande assicurazione, mi "propone" di
fondere le diverse linee adducendo un miglioramento
della gestione in questo modo.

A me sembra, che i disastri passati verrebbero
mascherati e tutto il carrozzone riprenderebbe il suo
tran tran.

Mi scusi il tono polemico, ma non sono le performance
negative che mi spaventano quanto l'estrema leggerezza
e forse oserei dire irresponsabilita' con cui alcuni
gestori maneggiano il denaro altrui.

La domanda pertinente e' se strumenti come le unit e/o
index linked possono essere delle valide alternative
alla negoziazione di stocks, oppure sono l'ennesimo
prodotto da supermarket finanziario?

-Carla'
Le rispondo molto brevemente visto che un po' le
ho gia' risposto nel cappello introduttivo alla sua lettera:
I migliori investimenti sono quelli che hanno
bassissimi costi di gestione e altrettanto limitati
costi di commissioni per le operazioni.

Altrimenti la strada e' gia' in salita.
Salita dura.

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Auguri di buone feste a tutti i FWiani
da parte di Francesco Carla' e FinanzaWorld







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