
Intelligenti e ricchi (parte seconda)
di Francesco Carlà
Il 28 gennaio 2005 usciva questo mio articolo
su InvestitoreIntelligente, il nostro premium
dedicato agli investitori che vogliono diventare
ricchi in esperienza e denaro e raggiungere la
felicita' finanziaria.
In questo numero di Affari nostri, la seconda
ed ultima parte. Buona lettura a tutti.
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"Ecco un'altra questione fondamentale:
2 E' importante capire bene l'investimento Value:
I detrattori di Graham sostengono che
e' impossibile, o comunque molto molto
difficile per un piccolo investitore:
a) Capire quando una societa' e' sottovalutata;
b) Trovare una di queste societa' sul mercato.
Purtroppo per i detrattori non e' affatto cosi'.
Un piccolo investitore ha invece molti
vantaggi rispetto ad un gestore professionale
che non a caso nove volte su dieci perde
nei confronti del mercato.
Deve solo dedicare ai suoi investimenti
un po' di tempo e attenzione, informarsi
e studiare le sue societa'.
Come farebbe per una casa che vuole comprare.
Stiamo parlando del nostro denaro,
anzi, di piu', stiamo parlando del
nostro attuale e, soprattutto, futuro,
livello e qualita' di vita.
Le societa' sono spesso mal valutate.
Pensate, per esempio, a quante aziende
sopravvalutate c'erano nel 1999 e nei
primi mesi del 2000 al Nasdaq o al
Nuovo Mercato.
E quante erano sottovalutate alla fine del 2002.
Oppure pensate alla 'mia' Marvel,
che ho pagato poco piu' di 2 dollari
nell'ottobre del 2001 e che ho
rivenduto alla fine di aprile del 2004
con un profitto del 1110%.
Come ho fatto a capire che fosse sottovalutata?
Mi sono ricordato degli insegnamenti
di Graham e ho fatto un po' di conti.
Poi ho fatto le somme e ho investito.
All'epoca Marvel aveva assai meno di 200
milioni di dollari di market capital,
la capitalizzazione sul mercato.
Oggi e' a quota 2.56 miliardi.
E la nuova Marvel e' gia' da qualche
parte, aspetta che gli investitori
intelligenti si rendano conto della
sua sottovalutazione e decidano di
di diventarne azionisti.
In attesa che il mercato la scopra.
3 Migliorare il nostro comportamento finanziario.
Questo e' un insegnamento immortale
di cui abbiamo tutti bisogno. Graham dice,
in sostanza, che il nostro rapporto con il
denaro e con gli investimenti, e i nostri
risultati, dipendono dal nostro comportamento.
NON da quello dei mercati.
Se sappiamo quello che facciamo,
se capiamo in cosa, perche' e a
che prezzo investiamo, non possiamo
sbagliare e il nostro patrimonio crescera'
regolarmente nel tempo.
I tempi, su questo almeno, non cambiano mai.'
A presto,
Vs. Francesco Carla'
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