di FinanzaWorld staff

Wall Street risorride a Shanghai

del 4/06/2007
di FinanzaWorld staff

Wall Street, dopo una
seduta piuttosto incerta,
chiude su terreno positivo.

Dow Jones +0.06%
Nasdaq +0.28%

Sul Nyse il 57% dei titoli ha segnato
un rialzo, sul Nasdaq il 50%.


Wall Street per la seconda volta, sorride
sorniona al crollo dei Listini cinesi, dopo
il sell-off del 30/05/2007.

A causare la brusca frenata del
listino asiatico, una settimana fa,
era stato l'aumento della "Stamp Tax",
il prezzo del bollo d'imposta
sui movimenti azionari, dallo 0,1%
allo 0,3%.
Oggi il sell-off dell'Indice
di Shanghai si è verificato dopo
la dichiarazione da parte del Governo
cinese di non voler intervenire sulle
passate e future correzioni della Borsa.

Coerentemente con quanto fatto la
settimana scorsa, la mossa del Governo cinese
è volta a rallentare il boom delle Piazze nazionali,
per evitare che questo si tramuti in una
possibile bolla speculativa.

I rischi di eccessi nelle Borse
cinesi sono principalmente dovute
alla scarsità, per i suoi residenti,
di altre forme d'investimento nel paese.


Negli U.S.A., il Dipartimento del Commercio ha reso
noto che ad aprile gli ordini alle fabbriche
hanno avuto un incremento dello 0.3%, contro
un valore atteso del +0.6%.
Il dato del mese precedente è stato
rivisto al rialzo passando dal 3.1% al 4.1%.

Chiudono in rialzo i futures sul greggio.
I contratti di luglio ed agosto
segnano rispettivamente
66.13 e 67.2 dollari al barile.

Un dato macroeconomico rilevante, che verrà
pubblicato in settimana, sarà quello di mercoledì:

Produttivita'-Def. del 1° trimestre
valore atteso:1.0%, valore della stima avanzata:1.7%

Generalmente questa variabile non
è un market mover, poichè è soggetta
a una discreta volatilità nell'ambito
del singolo trimestre.

Tuttavia, in un contesto di inflazione,
questo è un indicatore da monitorare,
poichè una sua diminuzione contestuale
all'aumento/stabilità del costo del lavoro,
si tradurrebbe automaticamente in
un aumento dell'inflazione "core",
uno dei parametri tenuti attentamente
sotto oservazione dalla Fed.







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