di Francesco Carlà

Referendum elettorale

del 2/07/2007
di Francesco Carlà
Carissimi Fwiani,

Fra poco sara' troppo tardi per ottenere una chance
di riformare davvero questo sistema politico che va
in pezzi giorno dopo giorno.

La possibilita' e' il nuovo referendum sulla legge
elettorale di Guzzetta e Segni, che molti mass media
stanno facendo di tutto per occultare.

Vorrei consigliarvi di andare a firmare al piu' presto
perche' il tempo per la raccolta delle 500.000 firme
necessarie sta scadendo e ne mancano ancora tante.

http://www.referendumelettorale.org/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&sid=12&doc=249

Grazie in anticipo a tutti i Fwiani, Bloggers e non, che aderiranno al
referendum elettorale con la loro firma. Non ho mai sostenuto
apertamente una causa politica finora, lo faccio in questo caso
perche' credo sia davvero importante.

Ho gia' avvertito l'On. Della Vedova, che e' mio amico e tra i
promotori del referendum, del mio appoggio e di quello di Fw alla
raccolta firme.

Vorrei anche leggeste l'intervento di Beppe Severgnini sul Corriere.it
a proposito del referendum e della Casta …

Tante informazioni e gli interventi di altri Fwiani,
li trovate cliccando qui e andando sul mio Blog
dove anche voi potete intervenire. Buona lettura e buona firma.

https://www.finanzaworld.it/blog/referendum-elettorale


-Beppe Severgnini
Applausi alla Casta : la nostra apatia le ha dato la vittoria

La Casta ha vinto, e merita un applauso. Tutti in piedi, signori!
Abbiamo di fronte dei fuoriclasse. Hanno reso la politica così
nauseante da uccidere il (poco) senso civico che ancora alloggiava
nella coscienza degli italiani. A suo modo, è un capolavoro. Certo:
trovar rifugio in una fazione, e insultare l'altra fazione, ci piace
ancora. Ma questo, con la democrazia, non c'entra.

La prova è la difficoltà imbarazzante nel raccogliere 500.000 firme
per il referendum elettorale. E' vero che i media di governo e
d'opposizione ne parlano poco: esistono però i giornali indipendenti,
le radio, internet, il cellulare, le piazze, il passaparola. Ma la
parola non passa, perché siamo apatici, disinteressati, sfiduciati.
Per usare un termine tecnico: non ce ne frega niente. Trovare un buon
posto per le vacanze: questo sì è un obiettivo che scalda i cuori.

Non importa che il referendum sia l'UNICO mezzo a disposizione per
cancellare una legge elettorale vergognosa, che costringe all'eterno
pareggio; per abolire le attuali coalizioni, dove ogni partitello ha
potere di ricatto; per impedire che i candidati vengano nominati dai
partiti (spesso tra adulatori, camerieri e cortigiane). Qual è il
problema? Che per agire, bisogna indignarsi. E per indignarsi, occorre
capire. E per capire, è necessario un minimo di attenzione. Solo così
si trovano le energie per uscire di casa e firmare
(www.referendumelettorale.org).

L'accidia democratica non è solo italiana. Tutte le grandi democrazie
soffrono della sindrome della pancia piena. La differenza è che la
classe politica, altrove, è meno famelica, meno incosciente, meno
spudorata. La Casta in Italia può fare, disfare, abusare, spendere,
ridere e deriderci (in periferia come al centro); in Germania, in
Francia o negli USA deve stare più attenta. Ma può fare ciò che vuole
in quasi tutto l'Occidente.

Lo prova un bel libro di Kamran Nazeer, "Send in the idiots" (in
Italia, "La scuola degli idioti", Rizzoli). L'autore spiega cos'è
accaduto con l'Atto per la libertà di informazione che, dall'inizio
del 2005, consente a qualsiasi cittadino del Regno Unito di richiedere
qualunque informazione a qualunque pubblica autorità: enti governativi
locali e centrali, scuole, unità sanitarie, forze di polizia e molti
archivi (noi ce la sogniamo, una norma del genere!). La maggior parte
delle richieste è gratis, e tutte si possono fare per email.

I civilissimi britannici si sono buttati a chiedere informazioni su
costi, spese, sprechi? Manco per sogno. Solo il 20% è al corrente
della possibilità, e solo il 6% ha usufruito del . Altre
nazioni hanno da tempo il diritto di libero accesso alle informazioni:
le loro esperienze sono simili. Solo il 5% dei cittadini australiani
ha fatto una domanda. Il 62% delle pubbliche autorità in Canada non ha
mai ricevuto una richiesta. In sostanza: esiste un'opportunità per
cambiare, ma i cittadini non sono interessati.

Riassunto, amaro: la gente è contenta che a occuparsi della politica
sia una classe di professionisti. Questi, che non sono stupidi, ne
approfittano. Anche negli Usa è successo, e le ultime campagne
elettorali lo dimostrano. "La gente - scrive Nazeer - vuole eleggere
qualcuno che condivida i suoi punti di vista, che trovi una soluzione
alle sue paure. Non vuole addentrarsi nel dibattito". Non vuole
sentirsi dire che una situazione è complicata: il solo pensiero irrita
e affatica.

A proposito: avete firmato per il referendum elettorale, e avete fatto
firmare? Se la risposta è "no", basta commedie: teniamoci la Casta, e
non lamentiamoci più.






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