di FinanzaWorld staff

Fondi sicuri?

del 7/09/2007
di FinanzaWorld staff
Nell'ambito del risparmio gestito, investire
somme in fondi monetari ha sempre fatto
presagire, a fronte di un aumento spesso
irrisorio del proprio valore, una salvaguardia
pressocchè assoluta del capitale, portando a
classificare come "sicuro" questo tipo di
prodotto.

Nel mese di Agosto questa cassaforte ha subito
qualche incrinatura e molti fondi monetari hanno
subito forti perdite.

La causa primaria è da trovare nei difetti di
strategie poco accorte di gestione e fa
particolare effetto vedere che esaminando i
grafici storici di alcuni fondi "tranquilli" e
sicuri, si passa da una calma e leggera ascesa
del passato, quasi sempre in linea con i titoli
di stato a breve, ad una retta soggetta a
brusche e notevoli correzioni per il solo mese
passato.

A questo aggiungiamo che diversi fondi con
promesse di performance da segno più anche in
condizioni di mercato sfavorevole, a ritorno
assoluto, hanno invece seguito il comportamento
degli indici azionari sotto i colpi della crisi
derivante dai crediti subprime.

Come mai?
Cosa ha causato questa trasformazione da sonno
sicuro a incubo notturno?

In passato la composizione dei fondi si basava
esclusivamente su titoli di Stato a breve
scadenza ed altri strumenti legati alle
emissioni monetarie, ma di recente diversi
gestori hanno introdotto nuovi prodotti con
quote più o meno elevate di strumenti
obbligazionari classificati con livelli di
rating paragonabili a quelli dei titoli nazionali.

La domanda che sorge spontanea è: come si può
paragonare operazioni private, spesso basate su
cartolarizzazione di crediti, a titoli di stato?

La risposta rimane un bel punto di domanda.

Le esperienze del passato non servono proprio a
nulla e basandosi esclusivamente su valutazioni,
spesso disinvolte, che sfociano in fantomatici
livelli di rating elevati, i signori gestori dei
fondi hanno mischiato prodotti diversi
presentandoli come elementi di poco rischio o
addirittura di ritorno assoluto.

I promotori finanziari, di fronte alle richieste
dei clienti di ottenere un investimento sicuro
che riesca a monetizzare al massimo, si trovano
nella possibilità di offrire oltre ai
tradizionali fondi monetari classici, e che
fruttano poco alla struttura di vendita, anche
questi prodotti innovativi che vengono innalzati
a "sicuro", ma che sono in grado di perdere
anche il 2-3% in un solo giorno, come capitato
di recente.

Ovvio che il maggior guadagno per la rete
distributiva ha un'influenza notevole, ma la
mancanza di informazione chiara ed esplicita al
cliente rimane il maggior imputato in questa
bagarre che, si spera, le nuovi disposizioni,
chiamate MFID, a tutela dei risparmiatori
dovrebbe aiutare a risolvere.

Dal nostro punto di vista riteniamo, come già
sapete e come spesso abbiamo occasione di
ribadire, che affidare i propri sudati risparmi
ad un promotore senza indipendenza è
controproducente. Mai chiedere al proprio
macellaio se il filetto che state per comprare è
buono. La risposta è ovvia indipendentemente
dalla qualità effettiva.

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