di FinanzaWorld staff

Paura da casta?

del 12/09/2007
di FinanzaWorld staff

Di recente il vice presidente del Parlamento
Europeo, l'italiano Franco Frattini, ha affermato
in un'intervista alla Reuters:
"[..] I do intend to carry out a clear exploring
exercise with the private sector... on how it is
possible to use technology to prevent people from
using or searching dangerous words like bomb,
kill, genocide or terrorism [..]".

La traduzione, che ci sembra superflua, in sintesi
sta ad intendere che è intenzione del politico
italiano esplorare le possibilità che, tramite la
tecnologia, impediscano alla popolazione di
ricercare (sul Web) parole "pericolose" come
bomba, uccisione, genocidio o terrorismo.

Quindi, riepilogando, l'intenzione è quella di
proibire a CHIUNQUE di poter cercare determinate
parole sul web, per prevenire eventuali aiuti a
gruppi terroristi, magari su come costruire una
bomba.

Poco importa che i veri terroristi così come i
criminali anche minimamente accorti possano usare
termini sempre diversi per eludere il controllo
ed aggirare il problema.
Poco importa che in questo modo si censuri
automaticamente l'attività ed il lavoro di milioni
di persone (giornalisti, studiosi, semplici
curiosi) che della ricerca sul web non possono
fare a meno.
Poco importa che lo stesso metodo sia quello in
atto in regimi totalitari come la Cina per evitare
la libertà di espressione e di informazione.
Cambiano le parole, ma non il metodo.

Poco importa tutto questo che pericolosamente fa
tornare alla mente il maggio del 1933 quando
squadre naziste devastavano case editrici e
circoli letterari per bruciare libri contro "la
morale e l'ideologia" del Terzo Reich.

Più di 70 anni fa non esisteva il web e l'unico
modo di conoscere erano i libri e i giornali e se
dovesse realizzarsi quanto ipotizzato non esisterà
ben presto nessun modo di informarsi in maniera
indipendente.

A chi interessa mettere le mani sulla rete?






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