di FinanzaWorld staff

Il primo rapporto sui dirigenti pubblici

del 13/09/2007
di FinanzaWorld staff
Il primo rapporto sulla dirigenza pubblica
italiana dell'Osservatorio sul cambiamento delle
amministrazioni pubbliche (OCAP) della SDA
Bocconi, delinea un quadro abbastanza
interessante sulla dirigenza pubblica.

Maschio (73%) con un'età media di 52.5 anni e 21
anni di servizio, titolo di studio di alto
livello (87% laurea, 4% post-laurea),
assunzione  a tempo indeterminato (82,5%) e con
uno stipendio medio di quasi 82.000 euro lordi
l’anno, in linea con quanto guadagnano i pari
grado nel settore privato.

Questo è l'identikit del dirigente pubblico
contenuto in: "Da Burocrati a Manager: una
riforma a metà." a cura dell'OCAP.

I dirigenti di ministeri, regioni, province e
comuni sono poco meno di 15.000, ovvero il 3%
dei dipendenti degli enti territoriali e
costano, in termini di stipendi, 1.19 miliardi
di euro complessivi l’anno.

Pur non essendo pagati poco, i dirigenti però
non hanno la retribuzione legata ai risultati e
questa è la differenza basilare con i dirigenti
privati.

Le retribuzioni sono, inoltre, diverse a seconda
del tipo di ente in cui i dirigenti lavorano. I
ministeri (87.249 euro) sono i più generosi,
seguiti da regioni (86.199), province (80.592) e
comuni (73.866).

I ministeri sono anche quelli in cui la quota
minore della retribuzione è variabile (5%),
mentre sale nei comuni (7.4%) e nelle province
(8.5%) e raddoppia nelle regioni (9.7%) Nel
privato solo i dirigenti del settore finanziario
guadagnano decisamente più, mentre gli stipendi
pubblici risultano competitivi con quelli di
tutti gli altri.

Gli autori del rapporto sono piuttosto critici
con l’etichetta di nullafacenti che, negli
ultimi mesi, sembra essersi appiccicata ai
dirigenti pubblici, anche se riconoscono che le
riforme avviate all’inizio degli anni ’90 non
procedono ovunque alla stessa velocità e la
transizione da burocrati a manager non è ancora
compiuta, anche se un buon tratto di strada è
stato comunque percorso.

E' sempre più necessario premiare i dirigenti di
qualità svoltando con decisione verso una vera
responsabilità di risultato.




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