di FinanzaWorld staff

Wall Street e Greenspan

del 2/10/2007
di FinanzaWorld staff

Wall Street chiude in netto progresso.

 

Dow Jones 1,38%
Nasdaq 1,24%.

 

Sul Nyse il 79% dei titoli ha segnato
un rialzo, sul Nasdaq il 71%.

 

Le parole di Greenspan hanno decisamente
messo il turbo alle Borse.
L'ex numero uno della Fed ha esordito
dicendo che la crisi finanziaria è
ormai quasi alle spalle e sta per
terminare.
A queste parole i titoli finanziari ed
immobiliari sono stati oggetto di forti acquisti.

 


Fino ad ora Greenspan ha cambiato spesso idea riguardo
all'economia e alla finanza statunitense.
Ha alternato fasi di pessimismo ad altre fasi di
moderatao ottimismo.
L'ex della Fed è senza dubbio una persona,
oseremmo dire un'"istituzione",
in grado di muovere i mercati.
Oggi c'è stata l'ennesima conferma,
dopo quella del febbraio 2007.
Tuttavia le sue opinioni,
nonostante l'autorevolezza che incorporano
vanno prese come opinioni, nel bene e nel male, sempre.

 

Quando asserì che c'era la possibilità di 1 a 3 che
l'economia americana entrasse in recessione
entro la fine del 2007, più o meno direttamente
causò la correzione della Borsa di Shanghai e delle Borse mondiali.
Successivamente, passati appena due mesi, ritrattò
dicendo che l'economia statunitense non sarebbe entrata
in recessione grazie a settori ancora vigorosi e resilienti
quali i servizi.
Meno di una settimana fa ha rinnovato nuovamente
le sue ipotesi di una possibile recessione
dell'economia statunitense.
Infine, oggi, ha dichiarato che la crisi finanziaria
sta volgendo ormai al termine.

 

Le dichiarazioni sono contrastanti e sono state espresse
in un intervallo di tempo molto ristretto.

 

I dati economici non mostrano ancora 
quel che sta dicendo Greenspan.

 

Risulta incerto sia l'andamento economico
che finanziario degli U.S.A.
Gli interventi attuati da Bernanke vanno nella
giusta direzione, tuttavia il timing di questi
interventi è un fattore rilevante.
Non è ancora possibile accertare le conseguenze
economico-finanziarie della crisi generatasi ad agosto.
L'economia americana è in un limbo, è sospesa.
Solo dopo ulteriori uscite di dati macroeconomici
sarà stimabile l'entità della ferita apertasi
a causa dei mutui subprime e dell'efficacia e degli effetti
collaterali nel breve e medio periodo delle mosse adottate dalla Fed.

 

 






Segnala questo articolo ad un amico