di FinanzaWorld staff

WiMax senza pace

del 29/10/2007
di FinanzaWorld staff
In Italia si sa, siamo in estremo ritardo per la
lotta al digital divide e la fumosità con la
quale è stato approvato il regolamento per
l'assegnazione delle frequenze WiMax è un altro
segnale di lentezza italiana.

Questo regolamento non è stato gradito da molti,
ma soprattutto da tutte quelle realtà che non
hanno nulla in comune con gli altri canali di
telecomunicazione.

Difatti non è proibito ai detentori di licenze
UMTS di partecipare all'asta e di questo si
lamenta un piccolo provider, MGM Production Group
Srl, che ha fatto ricorso al TAR del Lazio contro
il bando di concorso.

Questa azienda, licenziataria di una concessione
WiMax in Germania, ha contestato il fatto che
l'asta è aperta anche agli operatori che
dispongono di licenze UMTS, sostenendo che la
mancanza di separazione, porterebbe ad una
pericolosa situazione di cartello delle
telecomunicazioni e di conflitto di interessi.

Contro questo ricorso si sono schierati tutti gli
operatori di telefonia mobile italiani (strano
no?) ed il rischio reale è che la gara venga
bloccata ritardando ancora più la diffusione del
WiMax.

Cosa pensare di questa situazione?

Più e più volte abbiamo discusso di come la
possibilità di accesso alla banda larga sia un
fattore indispensabile per accedere
all'informazione indipendente e, nel nostro caso,
anche alla felicità finanziaria.

E' ovvio che situazioni di potenziale monopolio o
di cartello sono pericolosissime per i costi che
potrebbero essere riversati sull'utenza.

Adesso il TAR dirà la sua, ma la battaglia legale
è appena cominciata e l'Authority cosa ne pensa?






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