di Francesco Carlà

Le comodissime Commodities ...

del 2/06/2008
di Francesco Carlà

Carissimi Fwiani,

Quasi cinque anni fa scrivevo la newslettera che
state per rileggere o per leggere per la prima volta.

La mia tesi era una sola e molto semplice:

La vera crescita degli anni successivi l'avremmo
avuta nelle Commodities: energia, materie prime,
rame, acciaio, materiali ferrosi, oro e argento, etc etc.

Credo che la tendenza possa ancora continuare
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Buona lettura, Vs. Francesco Carla'.


La comodita' delle commodities
del 3/09/2003

"Ho passato l'estate a studiare le commodities.

Non so se tutti voi sapete cosa sono le medesime.
Sono prodotti e materiali che hanno caratteristiche
comuni di consumo e qualita', durata e interesse.

Sono soprattutto prodotti dell'agricoltura,
dell'allevamento e dell'estrazione. Energia
e materie prime.

Petrolio, gas, mais, rame, ma anche
pancetta di maiale, oro, zucchero, argento e cacao...

E poi caffe', te', succo d'arancia e cose del genere.

Sono trattate, come contratti d'opzione, al CBOT di
Chicago, un luogo mitico del trading americano e mondiale,
lo stesso dove si consumava il disastro dei due
spregiudicati finanzieri di 'Una poltrona per due'.
Rido ancora quando penso alla gabbia del gorillone.

La mia idea e' che torneranno di moda le commodities.

E questo per tre ragioni principali:

1 Tranne l'oro e il petrolio sono state trascurate per anni;
2 La Cina ne consumera' tantissime per la prima volta.
3 A parte l'oro e il petrolio sono davvero sottovalutate.

E poi c'e' voglia di minore volatilita' e rischio.

Negli ultimi venti anni tutti gli investimenti sono
andati alle aziende tecnologiche. Nessuno voleva piu'
gli hard assets e sono diventati fondamentali gli assets
immateriali. Marchi, brevetti, copyrights et similia.

Questo ha generato un sacco di volatilita' nel sistema.

Perche'? Beh e' semplice. Per una Microsoft o una
eBay che vince, e vede moltiplicarsi il valore delle
sue azioni e dei propri intangibles, ci sono migliaia
di societa' destinate al fallimento e all'azzeramento
dei relativi patrimoni e assets.

Riducendo in fumo anche il valore delle azioni e dei bonds.

Piu' difficile che questo succeda con le commodities,
a parte quelle piu' 'politiche' come il petrolio, o
piu' simboliche come l'oro. La mia idea e' che la
domanda aumentera' ad un ritmo molto piu' veloce di
quanto l'offerta non sara' capace di andarle dietro.

E questo perche' la natura non fa i salti dell'industria.

Insomma vedo nei prossimi anni (ma anche gia' nei prossimi
mesi perche' la finanza e le Borse anticipano tutti
i fenomeni appena ne vedono la probabilita'...) una
marcia comune del Simulmondo (poca roba reale, pochi
magazzini reali, pochi uffici reali, poche scorie,
molta velocita' e molta immaterialita' etc etc), e
del Vecchiomondo (pancetta, succo d'arancia, caffe',
zucchero, cacao, agricoltura ed estrazione).

Quella nei guai e' la Terraferma del Mondo Moderno.

Ma il vero problema e' come investire nelle commodities,
visto che e' un po' complicato per tutti noi comprare
un seggio al Chicago Board of Trading (www.cbot.com).

Complicato e costoso.

Ma ci sono ovviamente in giro molti fondi esteri e molti
index funds legati alle commodities. Come del resto
esistono tantissime societa' che operano nel commercio
o nella produzione delle commodities medesime.

Ne riparlermo presto.

Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carla'

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